lunedì 14 luglio 2014

UNA SECONDA VITA PER GEIS

dal sito di 24EMILIA


Una seconda vita per Geis grazie a Time4Life ed Elisa Fangareggi




A volte anche le storie più tragiche cambiano percorso improvvisamente. Quella del piccolo Geis ne è un esempio.

Geis è un neonato siriano, di Aleppo, nato tra le bombe, gli attacchi terroristici e i cecchini. È nato in guerra, e le previsioni geopolitiche dicono che la sua terra probabilmente non vedrà pace per ancora molto tempo. Geis arriva al campo di Bab al Salam alla fine di questo gennaio, con una manina infagottata e quasi in setticemia, forse colpito da una scheggia o da un proiettile, il colorito pallido e gli occhi infossati di chi forse non arriverà al giorno dopo.

La prima grande svolta nella sua vita si racchiude qui, in quell'incontro con Elisa Fangareggi e Time4Life al campo profughi, dove l'associazione gestiva un ambulatorio pediatrico gratuito: la corsa all'ospedale di Kilis e poi di Gaziantep, le insistenze per farlo ricoverare e curare, la sfiducia dei medici e infine il suo miglioramento progressivo che, a detta dei sanitari, ha del miracoloso.



Ma Geis non sta mai bene, e dopo una lunga serie di analisi, sempre pagate dall'associazione, si arriva ad una infausta sospetta diagnosi di leucemia: per un neonato già così provato da cicli e cicli di antibiotico significa una certificazione di morte.

Elisa e Time nonostante tutto e tutti decidono di non arrendersi e proseguire nella speranza di riuscire a guarirlo, moltiplicando gli appelli per sostenere le cure e la famiglia sul gruppo Facebook. E nel contempo intraprendono la strada della diplomazia per riuscire a portarlo in Italia, al centro oncologico pediatrico del Bambin Gesù a Roma, un vero percorso ad ostacoli.

Fascicoli e fascicoli di documenti per certificare la sua nascita e quella dei suoi familiari, lo stadio della sua malattia, insieme con il Ministero degli Esteri, con il Centro Alti Studi della Difesa, con l'Onu, con l'ambasciata italiana ad Ankara... Tre mesi di pratiche e traduzioni, di tanto intenso lavoro di ricerca continua e mediazione gestito un ristretto gruppo di volontari ben affiatati e coordinati, tra le quali è da citare in particolare l'avvocato Antonio Fraticelli di Bologna per il fondamentale supporto e contributo nei momenti più critici. Tre mesi fatti di grandi speranze ma di poche certezze, e purtroppo anche di polemiche velenose e di accuse al limite dell'infamia: qualcuno ha infatti frainteso la granitica perseveranza di Elisa e del suo team, accusandola di manipolare la disgraziata sorte del piccolo per fini abietti, addirittura di inventarsi la malattia per estorcere denaro ai donatori di Time4life.



Elisa Fangareggi, avvocato modenese, madre di tre bimbe, è abituata a affrontare sfide impossibili: da quasi due anni ogni mese si reca in Siria e sul confine turco siriano con piccoli gruppi di volontari dell'associazione da lei fondata, Time4Life International, per portare sollievo e speranza ai piccoli profughi siriani e alle loro famiglie, tra le tende del campo e tra i garage o le stalle dove vivono fuori Kilis.

Geis è una sfida impossibile, lo è stato fare affidamento sulle sue capacità di resistenza, lo è stato riuscire a portarlo in Italia legalmente nonostante tutti i problemi e le pastoie burocratiche, nonostante le polemiche e le accuse e le illazioni ignobili e velenose.

Non si puó sapere se il piccolo Geis si salverà, se riusciranno le cure in Italia a guarirlo, ma sicuramente avrà una possibilità in più, una chance di vivere, e di vivere lontano dalla guerra.

Grazie a Elisa Fangareggi e a Time4Life per lui e la sua famiglia comincia una seconda vita.

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