martedì 15 luglio 2014

ADOZIONI - LA CAMERA CHIEDE PIU' RISORSE

dal settimanale VITA

Adozioni, la Camera chiede più risorse

di Redazione

In corso a Montecitorio la discussione delle mozioni sulle adozioni internazionali. Mentre gli enti, per la prima volta dopo due anni, sono riuniti in plenaria con la presidente della Cai, Silvia Della Monica

adozioni internazionali come adottare un bambino
Giornata calda per le adozioni internazionali. A Roma è in corso l’assemblea plenaria degli enti autorizzati con la Cai, la prima dell’era Della Monica, la prima dopo oltre due anni. Proprio in contemporanea a Montecitorio è in corso invece la discussione delle tre mozioni sulle adozioni internazionali (qui la diretta web), che portano come primo firmatario rispettivamente i nomi di Binetti (13 gennaio 2014), Santerini (23 giugno 2014), Quartapelle (28 gennaio 2014), quella che porta in calce il maggior numero di firme.
La mozione Binetti impegna il Governo ad avviare un percorso di snellimento per quanto riguarda la burocrazia, anche attraverso una revisione dell'attuale normativa; a valutare in concreto la possibile eliminazione delle idoneità del tribunale per i minori e la semplificazione dell’iter di selezione delle coppie, con una procedura che preveda la collaborazione fra i servizi pubblici e quelli privati degli enti autorizzati; ad esercitare un controllo sui costi complessivi sostenuti dalle famiglie che vogliono adottare un bambino con le procedure internazionali, per valutare come venire incontro ad eventuali necessità non previste; a valutare la proposta dell'Associazione Amici dei bambini di rendere l'adozione internazionale totalmente gratuita; a chiedere ed ottenere maggiori garanzie per le adozioni e per i bambini, per non trovarsi davanti a Paesi che possono cambiare le loro decisioni in corso d'opera.
La mozione Santerini impegna il Governo ad assumere iniziative per semplificare le procedure adottive, attribuendo alla CAI la trascrizione del provvedimento di adozione nei registri dello stato civile; ad assumere iniziative per prevedere la possibilità di aumentare la percentuale degli oneri deducibili dal reddito relativa alle spese sostenute dai genitori adottivi per l'espletamento dell'adozione; ad assumere iniziative per prevedere agevolazioni relative ai congedi parentali, anche spostando il limite temporale in cui godere dei permessi non retribuiti fino a 8 anni dopo l'ingresso in Italia dei minori adottati; a riconsiderare l'obbligatorietà della certificazione delle spese, permettendo l'autocertificazione da parte delle coppie; ad assumere iniziative per garantire l'espletamento in tempi certi, senza proroghe, delle relazioni e della documentazione informativa da parte dei tribunali per i minorenni sui requisiti di idoneità delle coppie all'adozione; ad incentivare la formazione e l'accompagnamento dei genitori adottivi anche nella fase post adozione da parte dei servizi socio-assistenziali e degli enti autorizzati; a favorire il collegamento e le possibilità di consorzio tra gli enti autorizzati, specie all'estero, dove è necessario evitare sovrapposizioni nelle aree di intervento, senza rinunciare alla valorizzazione della capillarità di presenza sul territorio italiano; a sostenere la CAI nei negoziati o ri-negoziati con Paesi che non hanno ratificato la Convenzione dell'Aja, nella dotazione di risorse adeguate e nell'investimento per progetti di cooperazione internazionale a favore dei diritti dei minori, atti a realizzare il principio di sussidiarietà nei Paesi dove vengono svolte le adozioni.
La mozione Quartapelle infine impegna il Governo ad adottare ogni iniziativa utile volta a reperire tutte le risorse necessarie per erogare i rimborsi relativi alle procedure di adozione concluse nel 2011, nonché a procedere quanto prima all'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri necessario per l'erogazione dei rimborsi relativi all'anno 2012; a valutare l'opportunità di istituire un apposito fondo, ai fini del sostegno di quelle coppie che sopportano un aggravamento ulteriore dei costi a causa dell'inatteso allungarsi delle procedure quale conseguenza del blocco o della limitazione da parte del Paese di origine dei bambini delle procedure in corso; ad adottare ogni iniziativa utile volta a rafforzare le relazioni bilaterali e gli accordi negoziali in materia di adozioni internazionali, al fine di ridurre il più possibile il verificarsi di eventi di inattesa chiusura delle procedure internazionali di adozione; a presentare entro sei mesi una relazione dettagliata al Parlamento sullo stato dell'arte delle relazioni in corso e degli accordi bilaterali sottoscritti e ratificati in questa materia, al fine di ottenere un quadro chiaro e aggiornato, che riduca il più possibile lo stato di incertezza delle procedure di adozione nei confronti di determinati Paesi e offra utili elementi al Parlamento in vista di una possibile riforma delle procedure in materia.
Nella presentazione della mozione, Lia Quartapelle (PD) ha detto che «le risorse messe a disposizione della Cai non sono all’altezza dei suoi compiti. Crediamo che questa struttura debba essere dotata di tutte le risorse necessarie per i suoi compiti ordinari e straordinari. I casi recenti come quello del Congo segnalano che il Governo deve aumentare la propria presenza internazionale sulle adozioni. Chiediamo attenzione del Governo anche sulle risorse per le adozioni: nel 2005 fu creato un fondo, nel 2013 ci sono risorse che non coprono nemmeno tutti i bisogni delle famiglie che hanno adottato nel 2011, quindi chiediamo il rifinanziamento del fondo, il superamento del rimborso con misure fiscali idonee a supportare le famiglie che affrontano l’adozione e meccanismi a supportare i percorsi di post-adozioni. Non si tratta di andare a modificare la normativa – la nostra è già una buona normativa – ma alcune facilitazioni nell’iter e il rispettare i tempi già previsti dalla legge. Chiediamo un segnale da parte del Governo, anche in virtù della decisione di Renzi di tenere la delega per le adozioni internazionali, a risolvere tutti quei casi che sono fermi o rallentati e che si possono risolvere solo se il Governo mantiene iniziativa diplomatica costante e discreta in questi Paesi». 

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